Quando sarò morto,
nessuno pianga per me
perché la mia carne,
decomposta,
col tempo sparirà.
E dopo un istante,
tra un secolo,
sarà polvere
anche il mio
scheletro.
Anch’esso,
nel tutto sparirà
dopo un momento.
Ma il mio viso
io non sono,
né il mio corpo
e manco le mie mani
sono me.
Io sono l’erba
che cresce tra le
crepe.
Sono una pianta
maestosa
che all’alito del
vento
freme leggera. |
Io sono un gracile
fiore
e il nero calabrone
che se ne nutre.
Io sono un lupo
affamato.
Sono una scimmia
triste
e sarò vivo,
ora e sempre,
perché…
noi siamo l’onda del
mare.
Noi siamo il vento.
Noi siam la pioggia
che scroscia sui
tetti,
nel buio della terra
penetra muta,
alla luce poi sgorga
argentina.
Noi siamo qui e
ovunque.
Noi siamo eterni
perché siamo la vita
che rinasce.
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