Al Signor Sindaco del Comune di Capo d’Orlando
Al Dirigente dell’Ufficio Tecnico
Al
Dirigente ASL 5 Messina
Noi
Sottoscritti, Cittadini di Capo d’Orlando, e gli abitanti nella zona di
Via Piave, ci dichiariamo palesemente preoccupati dalla prossima
installazione, da parte di una azienda privata, di un traliccio per
le telecomunicazioni, in pieno Centro Abitato, in via Piave N°.111.
CHIEDIAMO
·
che venga applicato il “Regolamento Comunale in vigore”
nella parte in cui non consente l’installazione dei sistemi fissi delle
telecomunicazioni e radio televisive a distanza non inferiore a mt. 200
dal perimetro dei centri abitati, dalle zone destinate
all’espansione edilizia e dalle aree nelle quali ricadono o
sono previste attrezzature di interesse collettivo, quali
ospedali, scuole, asili, case di cura e di
riposo.
·
altresì che venga approvato ed applicato, con estrema
urgenza, il nuovo regolamento comunale, già all’esame del
Consiglio Comunale, relativo agli impianti per sistemi fissi delle
telecomunicazioni e radiotelevisivi, che disciplina più specificatamente
il settore ai sensi della Legge Quadro n°.36/2001 a TUTELA DELLA
SALUTE UMANA.
RILEVATO
·
che la letteratura scientifica in merito all'incidenza dei campi
elettromagnetici sulla salute umana ha evidenziato, sulla base di studi
condotti su animali da esperimento e su colture cellulari, che
l'esposizione a lungo termine provoca danni a livello delle cellule,
quali modificazioni della loro permeabilità e della loro velocità di
moltiplicazione, causando nell'uomo un significativo aumento dei casi di
leucemia, con un rischio sette volte maggiore rispetto ad una
popolazione non esposta, benché i ricercatori siano concordi
nell'affermare che sono necessari studi a lungo termine. condotti
nell'arco di alcuni anni, per poter ottenere risultati definitivi in
materia;
CONSIDERATO
·
che il Parlamento Europeo, a seguito dell'esame e discussione di un
rapporto contenente un'ampia rassegna degli studi e dei risultati sugli
effetti biologici e sanitari delle radiazioni non ionizzanti, ha
approvato in data 5 maggio 1994, una risoluzione con cui si chiedeva
alla Commissione di presentare misure, norme e regolamenti da adottarsi
prendendo a riferimento sia il principio di precauzione, in base al
quale in caso di dubbio è preferibile evitare rischi anche
ricorrendo all'opzione zero.
PRESO
ATTO
·
che la suddetta Risoluzione del Parlamento Europeo del 5 maggio 1994
è stata approvata anche dalla Quinta Commissione Ambiente e Lavori
Pubblici della Camera dei Deputati nella seduta del 17 ottobre l995
fatta propria dal Governo, con la quale sì è assunto l'impegno di
predisporre un quadro normativo organico che dovrà essere conformato al
"principio della massima cautela anche per quanto riguarda gli
effetti a lungo termine";
·
che alcuni Enti Locali si sono già attivati nel senso di garantire la
tutela della salute pubblica avendo recentemente deliberato che
a partire dal mese di febbraio 1999 non venga più consentita
l'installazione di antenne, elettrodotti e ripetitori in prossimità di
abitazioni, scuole ed ospedali;
·
altresì che da notizie di stampa si è appreso che sull'argomento il
Pretore di Bologna ha emesso un provvedimento con cui è stata,
interdetta l'installazione di un ripetitore per telefoni cellulari sul
tetto di un fabbricato, in accoglimento dell'istanza di un gruppo di
condomini residenti nell'immobile medesimo, i quali hanno adito il
giudice rilevando, tra l'altro, una possibile nocività dell'antenna, per
la salute;
RITENUTO
·
che, in attesa dei risultati definitivi degli studi condotti in
proposito a livello medico-scientifico, sia necessario applicare i sopra
richiamati principi di "precauzione" e di "massima cautela"
e privilegiare la prevenzione primaria, cioè la tutela dello stato di
salute, rispetto alle cure successive, tenuto conto che la lotta ai
tumori è prevista tra gli obiettivi di prevenzione primaria indicati nel
Piano Sanitario Nazionale;
RILEVATA
·
la necessità di adottare un atto inteso a garantire, sulla base delle
considerazioni sopra svolte, la tutela della salute pubblica,
anche in considerazione del fatto che l'installazione di ripetitori sul
territorio del Comune d‘Orlando può essere ugualmente, effettuata
individuando una diversa ubicazione nell'ambito del territorio medesimo
in zone distanti dai centri abitati;
PER QUANTO SOPRA,
CI DICHIARIAMO CONTRARI AD OGNI INSTALLAZIONE CHE
POSSA NUOCERE, A NOI E ALLE NOSTRE FAMIGLIE SIA NEL PRESENTE CHE NEL
FUTURO.
____________________________
I
CAMPI FANNO MALE
Effetti a breve termine
Gli
studi hanno dimostrato che esposizioni ad elevate intensità di campo
elettromagnetico possono generare nell'uomo un effetto termico, cioè il
riscaldamento del corpo, o di sue parti esposte alle radiazioni, che
segue all'assorbimento dell'energia elettromagnetica. Gli effetti
riscontrati sono molteplici e confermano il pericolo per la salute. Un
esempio sono le esposizioni a cui sono soggetti gli utenti dei telefoni
cellulari che irradiano campi di valore molto elevato durante la
conversazione.
Effetti a lungo termine
Gli
effetti biologici sono legati anche alle lunghe esposizioni a campi di
bassissima intensità. Le esposizioni prolungate, che in Italia sono
convenzionalmente determinate in almeno 4 ore, favoriscono un effetto
non termico. Questo effetto è dovuto probabilmente all'interazione tra i
messaggi elettrochimici dell'organismo e le onde elettromagnetiche.
Anche a bassissima intensità i campi elettromagnetici si comporterebbero
come delle piccole sollecitazioni che, se ripetute nel tempo, provocano
dei danni biologici.



ANTENNE,
RIPETITORI, RADAR
Nel
1996 è stato pubblicato il più grande studio epidemiologico, condotto
dal dott. Stanislaw Szmigielski, finanziato dalla Comunità Europea,
uno
studio polacco sugli effetti delle radiofrequenze, i
risultati sono chiari: aumenta il rischio per tutte le patologie
indagate. Nell'ottobre 1998 gli scienziati riuniti a
Vienna per un congresso
scientifico sugli effetti delle campi elettromagnetici a radiofrequenza
concordano che gli effetti biologici delle
esposizioni a bassa intensità sono scientificamente dimostrati.
Aggiungono che si possono ancora trarre conclusioni attendibili sui
livelli di esposizione innocui e sottolineano che è importante informare
la popolazione sui siti, sui dati tecnici e sulle esposizioni, ed anche
sullo stato della ricerca scientifica. Sui telefoni cellulari, gli
scienziati dicono che dovrebbe essere fornita una sufficiente
informazione sugli studi sanitari onde promuovere un più corretto uso
del telefonino. Nel giugno 2000 al congresso scientifico di
Roccaraso, gli
scienziati confermano le posizioni di Vienna e riconoscono che esiste
una evidenza che l'esposizione ai campi elettromagnetici ad alta
frequenza anche di bassa intensità (quelli delle antenne per la
telefonia cellulare) può avere effetti negativi sulla salute: l'aumento
dei casi di tumore, per esempio, l'aumento dei casi di disturbi
cardiaci, riproduttivi, e neurologici. Questi effetti sono confermati
dalle ricerche svolte negli ultimi 40 anni sulle cellule, sugli animali
e sulle persone. Gli scienziati chiedono con urgenza che nella
pianificazione della rete delle antenne per la telefonia mobile si
raggiunga un valore di esposizione di 0,2 volt/metro ed non si superi i
0,6 volt/metro. I consumatori devono essere informati sui livelli di
esposizione quando usano un cellulare, anche con l'auricolare.
Sempre nel giugno 2000, ma al congresso scientifico internazionale di
Salisburgo, gli
scienziati dicono che la costruzione di una antenna deve essere soggetta
ad una procedura di autorizzazione con il coinvolgimento attivo della
popolazione interessata e la valutazione delle fonti di inquinamento già
esistenti. La stima sugli effetti biologici delle esposizioni a livelli
bassi è difficile. Le raccomandazioni sui limiti precisi di esposizione
sono solo indicative. Per la tutela della salute si raccomanda un valore
limite provvisorio di esposizione di 0,6 volt/metro per la somma a campi
modulati in alta frequenza e pulsanti a bassa frequenza come le antenne
per la telefonia cellulare. La rassegna di studi più completa è stata
raccolta dal dott.
Neil Cherry che nelle
conclusioni consiglia di non superare 0,2 volt/metro. Nel aprile 2001 l'Agenzia
Regionale di Sanità della Toscana ha studiato una
gran parte dei lavori scientifici sui campi elettromagnetici ed ha
concluso che il principio di cautela comporta che il livello di
esposizione sia il più basso possibile compatibilmente con la tecnologia
del settore. Nel settembre 2002 gli scienziati riuniti a
Catania confermano
l'esistenza di effetti provocati dai campi elettromagnetici alcuni dei
quali nocivi per la salute e consigliano di tutela la salute pubblica
dai campi elettromagnetici. Pochi giorni fa il Giornale Di Sicilia
pubblicava un articolo nel quale veniva riportato che i ripetitori di
ultima generazione (come quello che si voleva installare in Via Monza)
sono in grado di rompere i filamenti del DNA (studio effettuato nel 1997
dal dott. Henry Lay –Stati Uniti)-.
Considerato quanto sopra esposto,
CHIEDIAMO alle AUTORITA’ COMPETENTI che sia applicato il “PRINCIPIO
di PREVENZIONE” e che NON VENGA AUTORIZZATA L’INSTALLAZIONE di
NESSUN TRALICCIO di TELECOMUNICAZIONE nel CENTRO ABITATO e che sia,
a breve, ATTUATA un OPERA di BONIFICA delle STRUMENTAZIONI GIA’
ESISTENTI sul TERRITORIO COMUNALE.