PALERMO.
Una spada di Damocle sui termovalorizzatori: la Regione tenta di correre ai
ripari per evitare di finire davanti alla Corte di giustizia europea. Nei
giorni scorsi il vicecommissario per l'emergenza rifiuti, Felice Crosta, ha
depositato alla commissione competente di Bruxelles alcuni atti svolti dal
suo ufficio: é sfumato l'incontro fra il governatore Totò Cuffaro e il
commissario Franco Frattini,che si svolgerà probabilmente la prossima
settimana.
L'obiettivo é quello
di disinnescare la «bomba» esplosa con la decisione della commissione
europea (la precedente, a guida Prodi) di censurare il bando regionale per
la realizzazione di quattro termovalorizzatori in Sicilia
(importo-complessivo dei lavori circa un miliardo e 250 milioni di euro).
L'orientamento
espresso dalla commissione é quello di inviare il bando alla Corte di
giustizia per violazione delle norme sulla pubblicità da dare alle gare.
In sostanza, la Regione - secondo Bruxelles - avrebbe offerto agli
operatori stranieri minori informazioni rispetto a quelle in possesso degli
italiani.
Per le gare d'appalto
di questo tipo, infatti, la normativa europea prevede la pubblicazione
dell'intero bando sulla Gazzette Ufficiale europea.
E l'amministrazione -
o meglio la struttura commissariale per l'emergenza rifiuti - fece
comparire il bando solo sulla Gazzetta regionale, oltre che l'Europa
contesta 1a scarsa pubblicità all'appalto da oltre un miliardo di euro sulle
pagine di due quotidiani.
L'appalto per i
termovalorizzatori (mega-strutture che bruciano i rifiuti producendo
energia) che sorgeranno a Palermo (Bellolampo), Paternò, Augusta e
Casteltermini é stato assegnato nel giugno 2003 a quattro raggruppamenti
d'imprese al termine di una gara bandita dalla Regione che aveva fatto
registrare in tutto otto offerte.
Tre di questi gruppi
industriali fanno capo al «colosso» dell'acciaio Falk.
La struttura per
l'emergenza rifiuti ha già fatto pervenire a Bruxelles, tramite il governo
italiano, spiegazioni sul proprio operato.
«Sosteniamo la tesi -
dice il vicecommissario Crosta - che l'affidamento dei lavori per i
termovalorizzatori sia stato fatto attraverso concessione, e non bando.
E per eliminare i
dubbi ci sono atti, compiuti di recente, che vanno in questo senso.
Le procedure per la
concessione non richiedono una pubblicazione degli atti sulla Gazzetta
Europea.
Noi, in ogni caso,
facemmo pubblicare non il bando, ma un avviso in cui si richiamava un sito
internet dove trovare tutte le informazioni sulla gara.
Siamo convinti nella
bontà del nostro operato e siamo ancora in tempo per evitare una pronuncia
della Corte europea di giustizia».
Crosta sottolinea che
«i rilievi posti dalla commissione europea non intralciano in alcun
modo l'iter per la piena attuazione del piano dei rifiuti e per la
realizzazione dei termovalorizzatori.
Solo una
pronuncia della Corte di giustizia, eventualmente, cambierebbe le cose.
Si va avanti,
dunque».
P.s
Monica Frassoni,deputata Europea dei VERDI, sta svolgendo,incalzata dall’On.
Lillo Miccichè, un lavoro di indagine a Bruxelles per conoscere i tempi del
pronunciamento della Corte di Giustizia Europea.
In un nostro
contatto telefonico ci ha garantito il massimo appoggio del Gruppo Verde
Europeo, il terzo per deputati dopo i socialdemocratici e i popolari,per
accelerare al massimo l’iter.
Noi intanto
incassiamo questo risultato che è, come potete immaginare, di notevole
importanza per la vittoria finale di questa battaglia.
Per dovere di
informazione, e come risposta ai catastrofisti, questo vi dovevo, un saluto
Gaetano Alessi – Federazione Provinciale dei VERDI –
verdiag@libero.it